“La notte di Natale è questo: guardarsi nel cuore. E guardando nel proprio cuore ognuno di noi può riconoscere che ha delle ragioni e ha dei torti, ha dei buoni e dei cattivi pensieri, qualcosa per cui dobbiamo perdonare gli altri e qualcosa per cui dobbiamo noi chiedere perdono agli altri”. Lo ha detto il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, nella riflessione e nell’augurio ai partecipanti alla visita tenutasi ieri sera nella basilica di San Marco. Una visita progettata e organizzata dalla Pastorale del turismo. I visitatori sono gli ospiti delle mense e dei dormitori della Caritas diocesana e, con loro, le famiglie legate a Casa Famiglia “San Pio X”, la comunità alloggio per donne in difficoltà e per i loro bambini. A tutti la Chiesa di Venezia ha donato una serata speciale. “Questa magnificenza, questa bellezza che da tutto il mondo vengono a vedere – ha sottolineato il Patriarca, rivolgendosi ai suoi ospiti e indicando mosaici e marmi della cattedrale – è stata costruita per l’evangelista Marco. Cioè per quel bambino che, nella notte in cui Gesù viene consegnato per essere messo a morte, è nell’Orto degli Ulivi”. A lui, poi divenuto uno dei quattro evangelisti, Venezia ha dedicato il massimo della bellezza che per secoli ha saputo creare. Alla visita sono seguiti un momento conviviale e gli auguri di Natale in Seminario, in Punta della Salute. I seminaristi hanno servito a tavola e offerto un breve momento di intrattenimento.