(da Strasburgo) Il Parlamento “condanna il potenziamento della presenza delle forze militari russe lungo i confini con l’Ucraina”. I deputati chiedono inoltre che il governo di Mosca ritiri immediatamente le sue forze militari e ponga fine alla sua minaccia contro il Paese vicino. È quanto emerge da una risoluzione non legislativa approvata oggi, in chiusura di plenaria, approvata con 548 voti favorevoli, 69 contrari e 54 astensioni. I deputati osservano come il dispiegamento delle forze militari “costituisca una minaccia per la pace, la stabilità e la sicurezza dell’Europa, e sia uno strumento di pressione per ottenere concessioni politiche a scapito dell’Ucraina”.
Con riferimento alle aspirazioni ucraine per la Nato, gli eurodeputati sottolineano che “la scelta delle alleanze da parte di qualsiasi Paese non deve essere soggetta all’approvazione di un Paese terzo” e pertanto respingono i tentativi della Russia di includere alcuni Stati nella sua “sfera di influenza” e quindi di plasmare il loro futuro.
Il Parlamento sostiene che l’Ue deve essere pronta a inviare alla Federazione russa “un forte avvertimento, ossia che ostilità militari contro l’Ucraina non solo saranno inaccettabili, ma avranno anche un elevato costo economico e politico”. I Paesi Ue sono chiamati a concordare rapidamente l’adozione di “severe sanzioni economiche e finanziarie contro il governo russo al fine di far fronte alle minacce immediate, anziché attendere che si verifichi un’altra invasione prima di intervenire”. I deputati chiedono anche che l’Ue “adotti misure credibili per ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di energia dalla Russia e per dimostrare una maggiore solidarietà energetica con l’Ucraina”.