“Ogni uomo è segno di Dio perché Dio abita in ognuno di noi. Il mondo è un Suo grande segno perché è Lui che ha fatto il cielo e la terra, le stelle e il mare, gli animali e le piante”. Lo scrive Marco Tasca, arcivescovo di Genova, nella lettera di Natale rivolta ai bambini e ai ragazzi del catechismo e alle loro famiglie. Il presule ricorda le parole dell’Angelo – “Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un salvatore” – affermando che “è sempre un angelo a portare gli annunci più belli e gioiosi” e che “quest’angelo lascia un segno per poter trovare il Salvatore”. “Quanti segni nella nostra vita”, si legge ancora nel testo pubblicato sul sito diocesano. “È bello a fine giornata cercare di pensare a quello che ci è successo e trovare tanti segni dell’amore di Dio”. “Ma il segno più grande – continua l’arcivescovo – è Gesù, il figlio di Dio. Gesù è un segno anche per noi e le nostre famiglie”. E l’evangelista sottolinea due elementi: “Gesù era avvolto in fasce ed era in una mangiatoia”. “Forse – scrive ancora mons. Tasca – il Vangelo ci vuole dare qualche aiuto per capire il segno: le fasce ritornano nello stesso Vangelo, quando Gesù muore sulla croce e viene avvolto in un lino che sarà trovato nel sepolcro dopo la sua risurrezione. La mangiatoia è il contenitore per il cibo degli animali”. “Il segno di Betlemme è quindi che Gesù è il regalo più bello che abbiamo ricevuto” perché “Lui ci viene sempre incontro per darci la sua Vita e per toglierci quella fame profonda di pace e gioia che è in ogni essere umano”. Per questo, conclude mons. Tasca: “Auguro a voi e alle vostre famiglie di trovare Gesù. Conoscere Gesù, fidarsi di lui e seguirlo cambia completamente la vita. E vorremmo che tante persone sole o tristi in questo Natale si sentissero dire da tutti voi ragazzi del catechismo: ‘Non essere triste, ti do una bella notizia: Gesù è qui con noi e ci vuole bene!’. E facendo così, con la vostra bontà, anche voi diventerete un segno di Dio, un regalo di Dio”.