“L’agroalimentare italiano è uscito dalla crisi generata dalla pandemia Covid più forte di prima con il record storico nelle esportazioni che fanno registrare un balzo dell’11% per un valore che raggiungerà a fine anno i 52 miliardi, il massimo di sempre, se il trend sarà mantenuto”. Lo segnala la Coldiretti sulla base dei nuovi dati Istat relativi al commercio estero nei primi dieci mesi del 2021, in occasione della propria assemblea nazionale con la partecipazione dei principali leader politici italiani. “Un risultato ottenuto – sottolinea la Coldiretti – grazie anche alla spinta dell’arrivo delle feste di Natale e nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana. L’emergenza sanitaria Covid – precisa – ha, infatti, provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della Dieta mediterranea”. In testa alla classifica delle esportazioni agroalimentari c’è il vino che quest’anno si avvia a sfondare il muro dei 7 miliardi di euro in valore secondo le proiezioni di Coldiretti su dati Istat. Tra i principali clienti del tricolore a tavola ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto con un incremento del 15% nel periodo gennaio-ottobre 2021. Positivo l’andamento anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 6%, e in Francia (+7%) che è stabile al terzo posto mentre al quarto è la Gran Bretagna dove però le vendite arretrano dell’1% a causa delle difficoltà legate alla Brexit, tra le procedure doganali e l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli. Fra gli altri mercati – evidenzia la Coldiretti – si segnala la crescita del 14% in quello russo e del 39% su quello cinese.