“E’ importante pensare al silenzio, in quest’epoca in cui non ha nessun valore”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, che proseguendo le catechesi su San Giuseppe – in Aula Paolo VI – si è soffermato su “un altro aspetto importante della sua figura: il silenzio”. “E tante volte oggi ci vuole il silenzio!”, ha esclamato Francesco ancora a braccio: “Il silenzio è importante. A me colpisce un versetto del libro Sapienza: ‘quando la notte era nel più profondo silenzio, lì la tua Parola è discesa sulla terra’. Nel momento di maggiore silenzio Dio si è manifestato”. “I Vangeli non ci riportano nessuna parola di Giuseppe di Nazaret”, ha fatto notare il Papa: “Ciò non significa che egli fosse taciturno, no, c’è un motivo più profondo. Con questo suo silenzio, Giuseppe conferma quello che scrive Sant’Agostino: ‘Nella misura in cui cresce in noi la Parola – il Verbo fatto uomo – diminuiscono le parole’”. “Nella misura in cui Gesù, la vita spirituale cresce, le parole diminuiscono”, ha commentato Francesco a braccio: “Questo pappagallismo diminuisce un po’”. Lo stesso Giovanni Battista, ha ricordato il Papa, “dice nei confronti del Verbo: ‘Egli deve crescere e io devo diminuire’. Questo vuol dire che lui deve parlare e io devo stare zitto, e Giuseppe con il suo silenzio ci invita a lasciare spazio alla Presenza della Parola fatta carne, a Gesù”.