Partirà domani per Beirut il primo dei due C-130 del Ministero della Difesa italiano con un carico di medicinali da destinare alla popolazione che versa in una grave emergenza umanitaria. Il secondo volo è fissato per il 23 dicembre e porterà alcune tonnellate di latte in polvere per i bambini libanesi e siriani. È la risposta della Fondazione Giovanni Paolo II e del Movimento Focolari Italia al grido di aiuto di mons. Cesar Essayan, vicario apostolico di Beirut dei latini: “I libanesi – sono parole del vicario – stanno lottando per sopravvivere, fra mancanza di medicine, di latte in polvere per neonati, penuria cronica di carburante ed energia elettrica. Oggi 8 persone su 10 vivono al di sotto della soglia di povertà. Viviamo un momento molto difficile, non possiamo più pagare la benzina, l’elettricità, il gas. Nel Vicariato, anche con l’aiuto della Fondazione Giovanni Paolo II, stiamo dando dei prodotti alimentari, ma la gente ci dice che non ha gas per cucinare, quindi non basta più dare prodotti alimentari se non c’è il gas per cucinarli. Siamo ogni giorno davanti a nuove sfide per rispondere alle esigenze della popolazione. La gente è alle strette, nessuno si muove a livello di governo per cambiare le cose”. In un Paese già al collasso economico e alle prese con la peggiore crisi finanziaria degli ultimi decenni, a preoccupare è anche il Covid-19. Il presidente della Commissione Salute del parlamento libanese, Assem Araji, ha dichiarato ai media locali che l’80% dei posti letto ospedalieri dedicati a pazienti Covid sono occupati. Secondo i dati ufficiali, il tasso di vaccinazione, almeno con prima dose, è del 30% della popolazione residente, mentre scende al 25% per le seconde dosi. Il Governo ha deciso di applicare blande misure di contenimento della pandemia, imponendo un coprifuoco notturno per i non vaccinati dal 17 dicembre al 9 gennaio. Prorogato il rientro a scuola a metà gennaio. Restano invece confermati eventi pubblici e privati organizzati tra Natale e Capodanno. Nel frattempo si sono registrati i primi due casi di contagiati dalla variante Omicron.
“La crisi di umanità di questa nostra società – dichiara al Sir Marco Italiano, responsabile Relazioni istituzionali e Comunicazione della Fondazione Giovanni Paolo II – ci impone l’impegno morale di aiutare chi sta in difficoltà. La Fondazione Giovanni Paolo II in questa campagna di Natale sta sostenendo i bambini libanesi fornendo latte in polvere e medicinali col supporto del Ministero della Difesa, accogliendo anche altri soggetti – come Unicoop Firenze – predisponendo una grande prima donazione di latte in polvere, alimento fondamentale per i bambini della fascia più debole della popolazione ivi incluse le famiglie dei rifugiati siriani”. Il progetto messo in campo dalla Fondazione e dai Focolari prevede, infatti, l’invio dall’Italia di “latte in polvere e di medicinali fondamentali per consentire alle persone più deboli di essere curate e continuare a rispettare le proprie terapie”. L’impegno dovrebbe avere carattere continuativo, con 3 o 4 invii nell’anno 2022, a cadenza trimestrale. Lo scorso 11 dicembre a Firenze la Fondazione ha celebrato la “Giornata della Fondazione 2021” dedicata alle situazioni di crisi del Medio Oriente e del Mediterraneo, partendo da quelle dimenticate e scomparse dalle agende (come la questione Gerusalemme) per arrivare a quelle che destabilizzano i Paesi dove la stessa Fondazione è presente con i suoi progetti (principalmente Libano, Siria, Iraq, Israele, Palestina, Giordania). L’evento, dal tema “Crisi umanitarie o crisi di umanità? Servire la speranza”, è servito anche a ribadire l’impegno solidale della Fondazione a favore di questi Paesi.