La Commissione europea propone che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni. Per raggiungere questo obiettivo tutti gli edifici pubblici dovranno essere a emissioni zero già dal 2027. Lo scrive in una nota la Commissione Ue. Inoltre, gli edifici dovranno consumare poca energia e essere alimentati da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda le ristrutturazioni sono previsti nuovi standard minimi di rendimento energetico a livello europeo per ridurre il consumo e diminuire la povertà energetica. Con la proposta di oggi “l’obbligo di avere un attestato di prestazione energetica è esteso agli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti, agli edifici per i quali viene rinnovato un contratto di affitto e a tutti gli edifici pubblici”, sottolinea Bruxelles. Anche gli edifici o le unità immobiliari che vengono messi in vendita o in affitto devono avere un attestato, e la classe di rendimento energetico dovrà essere indicata in tutti gli annunci. “I piani nazionali di ristrutturazione degli edifici saranno parte integrante dei piani nazionali per l’energia e il clima”, scrive ancora la Commissione. Questi piani dovranno includere “tabelle di marcia per eliminare gradualmente i combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento al più tardi entro il 2040, insieme a un percorso per trasformare il settore edilizio nazionale in edifici a zero emissioni entro il 2050”. La proposta introduce un “passaporto di ristrutturazione” che fornisce ai proprietari uno strumento per facilitare le ristrutturazioni verso un livello di emissioni zero.
Antonio Tajani, eurodeputato, ha commentato a proposito della Direttiva sulla prestazione energetica: “Anche grazie all’intervento di Forza Italia e del Ppe, la Commissione europea ritira dal testo della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia il divieto alla vendita e all’affitto degli immobili in caso di mancato miglioramento del rendimento energetico”. Tajani aggiunge: “L’impossibilità di vendere o affittare in assenza di ristrutturazione avrebbe mandato in fumo i risparmi di una vita di moltissime famiglie italiane, gravando anche sulla loro possibilità di accedere al credito. Continueremo a batterci affinché adeguate risorse finanziarie siano destinate agli investimenti in efficientamento energetico. La Commissione europea non deve limitarsi a indicare gli obiettivi, ma deve fornire strumenti veri per raggiungerli”.