“Apprezzo vivamente l’umanità con cui le persone vengono accompagnate alla vaccinazione. Grazie alla raccolta dei loro dati, finalmente possono essere inserite nel Sistema sanitario nazionale: non sono più invisibili ma riacquisiscono uno dei diritti più importanti, che è quello alla salute”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, che oggi pomeriggio ha visitato il centro per le vaccinazioni della Comunità di Sant’Egidio a Trastevere, nel complesso del San Gallicano. La struttura, ribattezzata l’“hub degli invisibili”, ha permesso, dall’inizio di luglio, la somministrazione di circa 14mila dosi di vaccino e l’immunizzazione di 10mila persone che, per fragilità, isolamento o anche problemi burocratici, rischiavano di restare fuori dalla campagna vaccinale. Con i responsabili dell’hub, ha salutato i medici, gli infermieri e gli altri volontari che animano il centro insieme a chi era in attesa della somministrazione.
Le persone che hanno potuto usufruire dell’“hub degli invisibili” sono senza fissa dimora che, grazie all’accompagnamento dei volontari che li conoscono, sono riusciti a raggiungere questa importante protezione sanitaria. Oltre a loro, spiega Sant’Egidio in una nota, anche molti immigrati che non avrebbero potuto accedervi per motivi burocratici, legati all’assenza di codici fiscali alfanumerici e della tessera sanitaria.
L’hub vaccinale di Sant’Egidio, aperto il martedì e giovedì pomeriggio, è stato avviato dalla Comunità il 6 luglio scorso, grazie all’interessamento del commissario straordinario, il gen. Francesco Paolo Figliuolo, e alla collaborazione della Regione Lazio e dell’Asl Rm1. “Da allora – assicura Sant’Egidio – continua a funzionare a pieno ritmo ed è arrivato a somministrare anche le terze dosi di vaccino”.