“La nostra fede nel Natale del Signore ci racconta che Dio è interessato alla nostra vita, alle nostre vicende, ai nostri desideri di giustizia e di equità sociale e, dunque, al nostro impegno civico e politico, personale e comunitario, perché tutti – nessuno escluso – si sentano di casa in questo splendido territorio”. Lo ha scritto nel suo messaggio di Natale indirizzato alla diocesi di Reggio Calabria-Bova l’arcivescovo Fortunato Morrone. Il presule ha ricordato di essere pastore della Chiesa reggina da sei mesi e ha ringraziato la comunità diocesana “per l’amabile ospitalità che mi avete riservato” ma “soprattutto per la testimonianza entusiasta della vostra fede e per la carità operosa e discreta che puntualmente si rende presenza viva di Dio”, che “con voi si prende cura di coloro che, simbolicamente rappresentati dalle statuine dei pastori del presepe, vivono ai margini della nostra città e dei nostri paesi, orfani di affetti, di elementari diritti, di parola, di pane, di casa, di patria”. Per mons. Morrone, “un cristiano che non ha a cuore il bene comune e non si impegna con i suoi talenti e le sue competenze a rendere più vivibile e giusta la convivenza sociale, disattende il senso salvifico dell’incarnazione del Verbo”, perché Cristo “si è fatto ‘carne’ per umanizzarci”. Da qui, con le parole di Papa Francesco, l’esortazione: “Facciamo dunque sempre più nostro il sogno evangelico ‘di fraternità e di amicizia sociale’ – da condividere con tutti – come un’unica umanità”, rendendo “concreto con un piccolo segno di solidarietà, questo sogno evangelico, riappropriandoci cristianamente del Santo Natale”.