Parlando alla fine di una visita condotta in Italia dal 30 novembre al 13 dicembre, il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulle sostanze tossiche e diritti umani, Marcos Orellana, ha esortato l’Italia a “correggere gli impatti negativi sul godimento dei diritti umani dovuti a decenni di industrializzazione”, affermando che lo sviluppo economico e l’innovazione tecnologica “non dovrebbero andare a scapito della salute umana e dell’ambiente”. Inoltre ha sottolineato che “le autorità dovrebbero garantire che le industrie utilizzino tecnologie e metodi di produzione che non danneggino la salute dei residenti”. In una dichiarazione, diffusa oggi, ha preso nota dei progressi compiuti dall’Italia in ambito di giustizia ambientale, in particolare l’adozione della legge n. 68/2015 sui reati ambientali. Il relatore speciale, tuttavia, ha espresso profonda preoccupazione per l’esportazione italiana di pesticidi che sono vietati nell’Ue. “Invito l’Italia a porre fine all’abominevole doppio standard derivante dall’esportazione di pesticidi altamente pericolosi che sono vietati”, ha detto Orellana che non ha mancato di ricordare “la spedizione illegale di 282 container di rifiuti verso la Tunisia nel 2020”. “Sono inorridito dall’eccessiva quantità di tempo in cui i container di rifiuti sono rimasti in Tunisia”, ha detto. “Il rimpatrio dei rifiuti dovrebbe essere effettuato senza ulteriori ritardi”. Per prevenire spedizioni illegali, i rifiuti dovrebbero essere ispezionati prima della spedizione, ha aggiunto. “L’esposizione a sostanze pericolose delle comunità che vivono nelle vicinanze dei siti contaminati pone problemi molto seri in materia di diritti umani – ha detto Orellana. Sono particolarmente preoccupato per l’eccesso di tumori, malattie cardiovascolari e danni neurologici che colpiscono le persone che vivono vicino a siti contaminati da impianti industriali, raffinerie e scarichi di rifiuti pericolosi”. Preoccupazione è stata espressa anche per “l’entità dell’inquinamento da sostanze tossiche perfluoroalchiliche (PFAS) in alcune zone del Veneto e dai gravi problemi di salute sofferti dai residenti della zona”. Da qui il monito all’Italia perché adotti le misure necessarie per limitare l’uso dei PFAS a livello nazionale. Orellana ha anche invitato le autorità a garantire che industrie come l’Ilva di Taranto utilizzino tecnologie e metodi di produzione che non danneggino la salute di coloro che vivono nella zona. Ha esortato il governo a garantire che qualsiasi attività dell’Ilva rispetti i livelli di qualità dell’aria secondo i parametri aggiornati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Orellana ha puntato l’indice contro “lo scarico illegale, l’interramento e la combustione di rifiuti pericolosi nell’area della Campania nota approvata nel 2014 per rimediare alla contaminazione, tuttavia, non ci sono risorse sufficienti per la sua attuazione”. Orellana ha, infine, invitato l’Italia a ratificare la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti. L’esperto delle Nazioni Unite presenterà i suoi risultati e le sue raccomandazioni al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel settembre 2022.