“Mentre il dibattito pubblico ha creato la metafora del ‘furbetto’ e sepolto la realtà quotidiana di milioni di persone e famiglie povere, l’Alleanza ha deciso di lanciare il suo appello per cambiare la narrazione tossica dei ‘poveri e fannulloni'”. Lo ha dichiarato Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà (Acp), durante la conferenza stampa “La povertà non è un crimine” che si è tenuta questa mattina a Roma, nella sede della Stampa estera in Italia.
Durante la conferenza l’Alleanza ha sottolineato, ancora una volta, come e quanto più che sulle critiche sia fondamentale concentrarsi sulle proposte per migliorare la misura e sostenere una platea più ampia di popolazione che ne ha bisogno. “La povertà è una delle caratteristiche attraverso cui le disuguaglianze tra i cittadini prendono forma – ha aggiunto Vanessa Pallucchi, portavoce Forum del Terzo Settore -. Il nostro Paese vive una povertà strutturale che si trascina ormai da anni, cresciuta inverosimilmente a causa della pandemia, soprattutto tra bambini e minori, i giovani, le donne e in genere i soggetti fragili come i disabili che hanno un’alta probabilità di accumulare svantaggi e di non riuscire a recuperare. Il Terzo settore svolge un ruolo fondamentale per contribuire a ridurre il disagio di tante persone e per avviare percorsi di reinserimento sociale e lavorativo; un lavoro che deve essere portato avanti in sinergia con enti locali ed istituzioni, e con la messa in campo di risorse e servizi adeguati”.