“Donare serenità e coraggio ai bambini costretti a stare tanto tempo in ospedale per curare gravi patologie o affrontare delicati interventi chirurgici”. Al via campagna di raccolta fondi “#LaMagiaDiUnSorriso” della fondazione Dottor Sorriso che, da oltre 25 anni, rasserena la degenza dei pazienti pediatrici attraverso la terapia del sorriso. Dal 6 al 12 dicembre, infatti, con un sms di 2 euro o una chiamata da rete fissa di 5 o 10 euro al numero solidale 45589, è possibile allietare lo stato d’animo dei bambini in ospedale e dei loro genitori. “I dottori del sorriso sono operatori professionisti che, attraverso una formazione specifica, portano avanti all’interno delle strutture sanitarie la terapia del sorriso e lavorano in stretta collaborazione con il personale medico – dichiara Fabio Garavaglia, presidente della fondazione Dottor Sorriso -. Ad oggi sono presenti in 12 province italiane all’interno di 33 reparti pediatrici di 18 strutture ospedaliere, 1 hospice pediatrico e 4 strutture per disabilità, donando sorrisi a circa 36.000 bambini ogni anno. Durante l’emergenza sanitaria, nonostante le restrizioni, siamo riusciti a restare a fianco ai piccoli pazienti grazie al progetto ‘Il Sorriso Chiama’ che, attraverso le video-visite, organizzate in accordo con i genitori e il personale sanitario, ha portato 2.2000 ore di terapia del sorriso ai bambini ricoverati”. “La terapia del sorriso – aggiunge Cristina Bianchi, direttore della fondazione – è un’attività professionale di supporto alla medicina tradizionale, parte integrante del programma ospedaliero, che si pone come strumento a disposizione dei responsabili dei servizi sanitari e dei medici nella loro opera di assistenza e cura dei bambini. gli effetti positivi della terapia del sorriso sulla cura del bambino sono oggi riconosciuti per la loro valenza terapeutica”. Fondazione Dottor Sorriso ha lanciato la campagna sms solidale “La Magia di un sorriso” per potenziare i suoi servizi “e aiutare sempre più bambini e famiglie ad affrontare i difficili momenti del ricovero in ospedale in maniera il più possibile serena”.