Discriminare i cristiani e i cattolici, relegando le religioni alla sfera privata, non è “un passo politicamente buono perché questo atteggiamento può spingere i cattolici verso partiti populisti”. Lo ha detto il card. Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo e presidente della Comece (Commissione degli episcopati dell’Ue), rispondendo questa mattina a una domanda sul documento poi ritirato dalla Commissione europea che invitava le istituzioni europee ad evitare, per rispetto della diversità, nomi riconducibili alla religione cristiana come appunto il Natale. Il cardinale ha ricordato che anche Papa Francesco ha definito questo atteggiamento “anacronistico ed ha ragione, perché abbiamo in Europa oggi una identità multiculturale e anche una identità multireligiosa”: “Ma la risposta ad avere molte religioni in Europa, non è mettere le religioni nell’area del privato ma dare accesso alla sfera pubblica a tutte le religioni. Non nominare il Natale ma utilizzare altri modi di dire come festività d’inverno o altro significa mettere in pratica una discriminazione nei confronti dei cristiani che non può essere accettata. È anche un passo politicamente non buono perché spinge i cattolici verso partiti populisti. Dobbiamo piuttosto incoraggiare i politici a non avere paura di politiche ispirate dalla fede cristiana. Se i cattolici vedono questi politici, penso che non cadano nella trappola di politici populisti che usano il nome della cristianità per le loro ideologie”.