Colombia: padre Giraldo (gesuita) al Sir, “mancata applicazione degli accordi alla base della protesta sociale dei mesi scorsi”

“Il mancato rispetto degli accordi di pace è un elemento che dà forte motivazione alla protesta a livello nazionale, che copre l’intero Paese”. Lo afferma al Sir, a proposito della situazione della Colombia, nella Giornata internazionale dei diritti umani, padre Javier Giraldo, che dal 1972 lavora per il Centro di ricerca ed educazione popolare (Cinep) dei gesuiti. A questa motivazione di fondo, si aggiungono situazioni locali, come quella di Cali, epicentro della protesta dei mesi scorsi: “È una delle città dove il neoliberismo e le multinazionali si sono sviluppati intensamente, con un’alta percentuale di presenza etnica, soprattutto afro-colombiana, e anche la popolazione indigena è molto vicina. I giovani protagonisti della mobilitazione si definiscono ‘senza futuro’: non hanno potuto avere un’istruzione, un lavoro, l’accesso ai servizi di base, al cibo. Loro stessi dicono che, se non fossero sulle barricate, non avrebbero niente da mangiare. Stanno godendo della solidarietà di altri settori della società che hanno alimentato mense comunitarie”.
Padre Giraldo torna anche sulla sessione del Tribunale permanente dei popoli, di cui è vicepresidente, dedicata alla Colombia nei mesi scorsi: “La sentenza appena emessa sul genocidio in Colombia è esemplare. Copre la dimensione di un libro e approfondisce due secoli di esistenza e sofferenza del popolo colombiano. Ciò è stato proprio motivato dal fatto che, dopo diverse sessioni del Tpp, i Governi non hanno mai accettato di mettere in pratica le raccomandazioni della Corte e gli stessi movimenti sociali in Colombia hanno iniziato a fare una valutazione approfondita, hanno visto che i grandi massacri e le manifestazioni di oppressione rispondevano allo stesso copione. Da qui l’idea di chiedere al Tribunale permanente dei popoli di leggere le strutture genocide dello Stato colombiano, quasi dalla sua fondazione”.
Commenta da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani: “Sono stato testimone che padre Giraldo ha consegnato una stola, con i colori arcobaleno del popolo maya, al Museo nazionale per ricordare i martiri di centinaia di massacri realizzati in mezzo secolo di conflitto armato, nel quinto anniversario della firma degli accordi di pace. È la stola della resistenza non-violenta, mentre l’attuale Governo è stato criticato da vari esperti internazionali per porre ostacoli alla pace, con un bilancio di sangue molto preoccupante: 1.200 leader sociali assassinati e 300 ex guerriglieri. Ma ci sono anche nuove realtà che si impegnano per la pace. Per esempio, l’Università Santo Tomas d’Aquino di Bogotá e l’Istituto accademico di pace Ipazde – promosso dai padri dominicani – hanno deciso di iniziare nel 2022 un nuovo corso universitario per avviare in Colombia il dibattito internazionale sulla corruzione e le mafie”.

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