“Gli enti del Terzo settore possono svolgere un ruolo strategico sia per quanto riguarda le attività di informazione e prevenzione e l’offerta attiva di test rapidi presso le proprie sedi sia per quanto riguarda il rapporto con i medici e i centri clinici attraverso le attività di ascolto, orientamento, mediazione sostegno e accompagnamento”. Lo afferma Maria Stagnitta, referente per l’Hiv/Aids del Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca), in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids.
“Ci preoccupa la recente proposta di legge che intende riformare la legge 135 del 1990, attualmente in discussione presso la commissione Affari sociali della Camera – afferma la referente Hiv/Aids del Cnca -. Questo testo non ci piace, nasce già vecchio e sembra non tener conto di quanto già previsto sia dal Piano nazionale Aids del 2017 sia dalle dichiarazioni e dagli obiettivi Onu sottoscritti dall’Italia, obiettivi che sottolineano la centralità del ruolo degli enti del terzo settore e delle persone con Hiv. Cosa che non è avvenuta per l’elaborazione della proposta di legge; infatti non c’è stato alcun confronto con le organizzazioni di terzo settore che da anni sono impegnate su questi temi”.
“Infine – conclude Stagnitta – è significativo che in occasione del primo dicembre Unaids lanci lo slogan: ‘End inequalities, End Aids, End pandemics’, ricordando ai governi che per porre fine all’Aids e alle altre pandemie occorre porre fine alle disuguaglianze”.