In una recente consultazione promossa da Save the Children con oltre 1.000 docenti, in maggioranza della scuola primaria e secondaria di primo grado, il 6,5% ha segnalato almeno un caso di abbandono nella propria scuola, e gli ultimi dati Invalsi registrano una crescita evidente della “dispersione implicita”, il livello insufficiente di preparazione in italiano, matematica e inglese alla fine del percorso di istruzione, che è aumentata dal 7 al 9,5% su base nazionale. Per questi studenti, “recuperare l’apprendimento perso in una o più materie in cui si è rimasti indietro, o riuscire a preparare l’esame di terza media, un ostacolo spesso insormontabile, significa anche, e soprattutto, riconquistare fiducia in se stessi e nella scuola, e quindi nel proprio futuro”. Questa l’esperienza positiva vissuta nel secondo semestre dell’anno scolastico 2020/2021 da oltre 1.500 studenti tra i 9 e i 16 anni in 16 regioni italiane che, grazie alla segnalazione di 100 scuole e decine di associazioni attive sul territorio, hanno avuto accesso ad un sostegno allo studio a distanza assicurato da 950 “Volontari per l’educazione”, che hanno aderito all’omonimo programma nazionale lanciato lo scorso dicembre da Save the Children, in collaborazione con la Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui) e dalla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (Rus).
Provenienti da 43 diverse università italiane e scuole di alta formazione, i tutor volontari, in prevalenza donne (84%), dopo un percorso di formazione dedicato, hanno messo le loro competenze nelle più diverse discipline, a disposizione degli studenti segnalati dalle scuole perché a rischio, accompagnandoli, con il supporto di educatori, in un percorso di sostegno a distanza di 36 ore, in modalità individuale o a piccoli gruppi e con cadenza settimanale o bi-settimanale. Le materie comprese nei programmi di sostegno sono quelle umanistiche, le materie cosiddette Stem, l’italiano di secondo livello e le lingue straniere.
Tra i 1.500 studenti beneficiari che, anche grazie a questo programma, hanno saputo compiere significativi progressi nella loro preparazione, il 47% era di origine straniera, in leggera maggioranza di sesso maschile (58%), con una distribuzione prevalente nella scuola secondaria di primo grado (68%), seguita dalla scuola primaria (29%) e, in piccolissima parte, dalla secondaria di secondo grado (3%).
Dopo il successo di questa prima fase sperimentale, confermato anche dai docenti di riferimento delle scuole coinvolte, il programma “Volontari per l’educazione” viene rilanciato oggi da Save the Children e dalla Crui, con un evento speciale previsto oggi alle ore 11 presso il Politecnico di Milano in via Ampère 2. Tra i partecipanti all’evento, moderato da Raffaela Milano, direttrice Programmi Italia di Save the Children, ci saranno Ferruccio Resta, presidente della Crui e rettore del Politecnico di Milano, Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia, Anna Scavuzzo, vice sindaca del Comune di Milano, Carlotta Bellomi, responsabile Unità Scuola di Save the Children, Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, e Antonella Portarapillo, dirigente scolastica Istituto comprensivo Ferdinando Russo di Napoli, oltre ad alcuni volontari che hanno partecipato in prima persona al programma.