Medio Oriente: Save the Children, “decisione di Israele di dichiarare fuori legge sei ong palestinesi potrebbe avere gravi conseguenze su bambini e famiglie assistite”

La decisione del governo israeliano di dichiarare fuori legge sei organizzazioni palestinesi per i diritti umani potrebbe avere gravi conseguenze sui bambini e le loro famiglie che da queste ricevevano assistenza sanitaria, rappresentanza legale per i bambini detenuti e la promozione di giustizia e uguaglianza di genere. Lo denuncia Save the Children che condanna la decisione del governo israeliano di criminalizzare questi enti con un ordine militare rilasciato domenica con effetto immediato e che consente la chiusura degli uffici, gli arresti e le deportazioni. La notizia arriva dopo la sentenza del 19 ottobre con la quale si designavano queste organizzazioni come “terroristiche” e si vietavano le loro attività all’interno di Israele. Il governo israeliano ha affermato che esse avevano legami con il Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), un gruppo considerato terroristico dall’Ue, da Israele e dagli Stati Uniti. I gruppi per i diritti umani, l’Autorità palestinese e gli esperti di diritti umani delle Nazioni Unite hanno invitato Israele a revocare la decisione e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) lo descrive come “un attacco ingiustificato alla società civile palestinese”, affermando che “non ci sono prove a sostegno di queste accuse (…) né è stato condotto alcun processo pubblico per stabilire le accuse”. Save the Children è al fianco degli enti messi al bando ed esorta la comunità internazionale “ad intervenire e condannare queste accuse infondate”. “Siamo orgogliosi di essere al fianco di queste realtà che forniscono servizi essenziali ai palestinesi, compresi i bambini, e che svolgono un ruolo fondamentale nel monitoraggio e nella segnalazione delle violazioni dei diritti umani”, dichiara Jason Lee, direttore nazionale di Save the Children nei territori palestinesi occupati. “Queste accuse infondate delegittimano, interrompono e ostacolano il loro lavoro, compromettendo i diritti dei bambini palestinesi e il loro accesso alla giustizia. Le organizzazioni sono parte integrante di uno stato democratico e della promozione dei diritti dei bambini nei territori occupati, in Israele e in tutto il mondo. Insieme agli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite, stiamo esortando la comunità internazionale a intervenire e tutelare gli attivisti. Dovrebbero essere prese tutte le misure possibili per condannare pubblicamente accuse infondate e per esprimere sostegno e protezione alle organizzazioni della società civile e a coloro che collaborano con esse”.

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