Gli italiani hanno continuato ad emigrare anche durante l’anno 2020 della pandemia, anche se con cifre ridimensionate. Un trend che contrasta con i valori in continuo aumento da 10/15 anni. Nel 2020 sono partiti 109.528 italiani, -21.408 persone rispetto all’anno precedente (variazione del -19,5%). Il 54,4% (59.536) sono maschi, il 66,5% (72.879) celibi o nubili, il 28,5% (31.268) coniugate/i, il 2,2% divorziate/i (2.431). È il dato che emerge dalla XVI edizione del Rapporto italiani nel mondo 2021 curato dalla Fondazione Migrantes e presentato oggi a Roma. Da gennaio a dicembre 2020 si sono iscritti all’Aire 222.260 cittadini italiani, il -13,7% dall’anno prima quando erano quasi 258mila. Il 49,3% si è iscritto per espatrio (nel 2020 era 50,8%); il 36,0% lo ha fatto per nascita all’estero (nel 2020: il 35,5%); il 5,9% per reiscrizione da irreperibilità (nel 2020: il 6,7%); il 3,2% per acquisizione di cittadinanza (nel 2020: 3,6%); lo 0,5% per trasferimento dall’Aire di un altro Comune (nel 2020: lo 0,7% nel 2020) e il 5,0% per altri motivi (nel 2020: il 2,7%). “Già da questi dati è evidente che la mobilità degli italiani con la pandemia non si è arrestata – sottolinea il rapporto -, ma ha sicuramente subito un ridimensionamento che non riguarda, però, le nuove nascite all’estero da cittadini italiani, ma piuttosto le vere e proprie partenze, il numero cioè dei connazionali che hanno materialmente lasciato l’Italia recandosi all’estero da gennaio a dicembre 2020”. Nonostante la generale riduzione, le caratteristiche complessive restano invariate rispetto al 2020: si tratta, cioè, di una mobilità prevalentemente maschile, giovane
(il 42,8% ha tra i 18 e i 34 anni, percentuale al rialzo di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente) e giovane adulta (il 23,1% ha tra i 35 e i 49 anni). I minori si confermano il 20,2%. Nel generale calo registrato nel numero delle partenze, pari a -16,3%, le diminuzioni maggiori si riscontrano per gli anziani (-28,7% nella classe di età 65-74 anni e -24,7% in quella 75-84 anni) e per i minori al di sotto dei 10 anni (-20,3%): Degli oltre 109mila connazionali che hanno spostato la loro residenza dall’Italia all’estero lungo il corso del 2020, il 78,7% lo ha fatto scegliendo l’Europa come continente, probabilmente una scelta di vicinanza in tempi difficili.