“Condanniamo fermamente e respingiamo la continua strumentalizzazione della migrazione da parte del regime bielorusso. È inaccettabile che la Bielorussia giochi con la vita delle persone per scopi politici”. A dichiararlo a nome dell’Europa è questa mattina Aleš Hojs, ministro degli interni della Slovenia, commentando la decisione del Consiglio affari interni di sospendere parzialmente l’applicazione dell’accordo che semplifica il rilascio dei visti per i funzionari del regime bielorusso. “La decisione odierna dimostra ancora una volta il nostro impegno congiunto a continuare a contrastare questo attacco ibrido in corso”, ha spiegato Hojs. La decisione non riguarderà i cittadini comuni della Bielorussia, che continueranno a godere dei vantaggi previsti dall’accordo. La condanna del Consiglio era stata preceduta da quella della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “La Bielorussia deve smettere di mettere a rischio la vita delle persone”, aveva dichiarato nella serata di ieri. L’“inaccettabile” strumentalizzazione “non aiuterà le autorità bielorusse a raggiungere i loro scopi”, ha ammonito. Colloqui sono intercorsi tra Bruxelles e il premier polacco Mateusz Morawiecki, la lituana Ingrida Šimonytė e il primo ministro lettone Arturs Krišjānis Kariņš per “discutere le misure che l’Ue può adottare”. Nei prossimi giorni il vicepresidente Schinas si recherà nei principali Paesi di origine e di transito per sollecitarli ad agire onde evitare che i propri cittadini cadano nella trappola bielorussa; si valuterà come sanzionare le compagnie aeree di Paesi terzi attive nella tratta di esseri umani; in coordinamento con l’Onu e le sue agenzie si affronterà la questione umanitaria, cercando di rimpatriare i migranti in sicurezza nei loro Paesi di origine.