“Una visita attesa non solo dai cattolici del Paese ma da tutti i greci perché ci vedrà uniti intorno alla sua persona. Potremo così presentare la nostra situazione e ricevere un incoraggiamento e una parola”: così il presidente dei vescovi cattolici greci, mons. Sevastianos Rossolatos, commenta al Sir la visita di Papa Francesco a Cipro e in Grecia, dal 2 al 6 dicembre prossimi, annunciata oggi dalla Sala Stampa Vaticana. Il viaggio, sottolinea l’arcivescovo, arriva “in occasione dei duecento della guerra d’indipendenza dall’Impero ottomano, (25 marzo 1821). Il Papa verrà per darci sostegno ed incoraggiamento. Vale la pena ricordare che i cattolici in Grecia sono una minoranza. 50 anni fa eravamo circa 50mila, oggi, con l’arrivo dei lavoratori stranieri siamo oltre 200mila, ma pur sempre una minoranza. Siamo una Chiesa nuova rispetto alla tradizione e al passato e per questo abbiamo bisogno del conforto e della spinta del Papa”. Richiamando al motto della visita in Grecia, tratto dal Messaggio del Papa per la 36° Giornata Mondiale della Gioventù – “Apriamoci alle sorprese di Dio, che vuole far risplendere la sua luce sul nostro cammino” – mons. Rossolatos conclude: “il tema della visita vuole dirci proprio questo: Chiesa greca apriti alle sorprese, getta le reti in mare aperto. Questo ci aiuterà anche a ritrovare la spinta ecumenica”. Dello stesso avviso anche mons. Joseph Printezis, vescovo di Naxos-Tinos, nella cui diocesi insiste l’isola di Lesbo, dove è atteso per il 5 dicembre, Papa Francesco: “Siamo felici dell’arrivo del Pontefice, per noi è un momento storico. Lesbo è un luogo molto a cuore a Papa Francesco perché punto di raccolta di migranti in transito verso l’Europa, in cerca di futuro e di pace. Il 5 dicembre sarà nell’isola, qui celebrerà una messa e incontrerà i migranti. Oggi ce ne sono di meno rispetto alla precedente visita di 5 anni fa, ma ciò non toglie nulla all’importanza e al significato di questo ritorno sull’isola. Stiamo preparando una calda accoglienza per il Pontefice”.