Degli inizi difficili parla Anahit Mkhoyan, direttore della Caritas Georgia, al webinar della Caritas Internationalis questa mattina. La Caritas del Paese, un tempo sotto il controllo sovietico, è la più recente nata in Europa nel 1994. “La Caritas – ricorda – ha iniziato un lavoro per aiutare le persone con dei progetti umanitari, distribuendo cibo e aiutando le persone che soffrivano la povertà estrema. Le risorse erano scarse ma la volontà era molto grande. La Chiesa cattolica assieme alla Caritas iniziarono a essere conosciute”. Dal 1998 la Caritas Georgia è entrata a far parte della Caritas Internationalis: “Questo ci aiuta nel lavoro di advocacy e a rafforzare le capacità. Abbiamo potuto elaborare le norme per l’assistenza alle persone bisognose e anziane. Il fatto di far parte della rete mondiale ci aiuta perché traiamo beneficio da chi ha già condiviso i problemi”. Negli anni, la Caritas georgiana ha affrontato anche la crisi umanitaria provocata dalla guerra scatenata nel 2008. “La nostra priorità è l’accoglienza nelle residenze. 1.500 bambini hanno ricevuto assistenza in diversi modi. Sono i nostri bambini, noi siamo la loro famiglia. Il nostro aiuto è costante e molti centri religiosi hanno aperto altre strutture perché le nostre case non erano sufficienti”. “Negli ultimi anni abbiamo aumentato il nostro lavoro. Ci ritroviamo ad affrontare diversi problemi anche dal punto di vista religioso perché ci sono tanti atei. Lavoriamo con molti giovani che non sono cattolici. Abbiamo aperto dei centri tecnologici per la formazione, insegniamo ai bambini a programmare siti web. In futuro apriremo altri centri di formazione perché sono simboli di dignità delle persone. Abbiamo dei centri di ascolto. Con la pandemia ci siamo resi conto che diamo una testimonianza spirituale”.