La Caritas tedesca sta ampliando la sua assistenza alle Caritas polacca e bielorussa per l’aiuto ai profughi dell’area. Allo stesso tempo, invita gli Stati membri dell’Unione europea, in primis la Germania, ad accogliere persone vulnerabili come bambini, famiglie, persone con disabilità, anziani, malati e donne incinte che si trovino lungo il confine. La Caritas tedesca invia alimenti, vestiti, mezzi di prima necessità, medicine che giungono ai profughi nelle “Tende della speranza” in 16 località polacche e in un grande padiglione che il governo bielorusso ha liberato allo scopo di assicurare un minimo di protezione temporanea. Le 16 località polacche sono vicine alla “Zona rossa”, striscia transennata dall’esercito polacco, larga circa tre chilometri lungo il confine, mentre in Bielorussia la Caritas distribuisce i pacchi alimentari a circa 2.000 persone bloccate nei locali statali. Tutti gli aiuti sono attuati in collaborazione con le parrocchie su entrambi i lati del confine, col sostegno della popolazione locale. Tuttavia, le persone nella “Zona rossa” non possono ancora essere assistite: la Caritas tedesca chiede che le organizzazioni umanitarie vi abbiano finalmente accesso e che ai rifugiati sia data la possibilità di richiedere asilo in un processo regolamentato. “Solo l’accesso senza ostacoli alle organizzazioni di aiuto umanitario nella zona transfrontaliera transennata impedisce che altre persone in cerca di aiuto possano morire”, afferma la presidente della Caritas Eva Maria Welskop-Deffaa.