“Al centro dell’attenzione del trentennale della nascita delle Fondazioni di origine bancaria che si apre oggi, e che nei prossimi mesi gli enti festeggeranno singolarmente sui loro territori, vogliamo mettere il cuore della visione che è alla base dell’azione delle Fondazioni: la granitica convinzione che un Paese cresce e si sviluppa solo se riesce ad attivare tutte le energie dei suoi territori, stimolando la partecipazione dell’intera comunità alla volontà e lo sforzo collettivo di migliorare le vita delle persone”. Lo ha affermato il presidente di Acri, Francesco Profumo, in occasione dell’apertura, oggi, dell’anno di festeggiamenti del trentennale delle Fondazioni di origine bancaria. Nate tra il 1991 e il 1992, in adempimento della cosiddetta “Legge Amato”, che separò l’attività filantropica da quella creditizia delle Casse di risparmio, le Fondazioni oggi sono 86, enti privati senza fini di lucro, autonomi e indipendenti che, attraverso l’investimento dei patrimoni di cui dispongono, generano proventi che vengono messi a disposizione delle comunità e del Paese, esclusivamente per scopi di utilità sociale e per la promozione dello sviluppo economico.
“Le Fondazioni – ha ricordato Profumo – non solo erogano risorse, ma dialogano con i territori, attivano partenariati diffusi con soggetti pubblici e privati, profit e non profit, e sperimentano pratiche di innovazione sociale, che mettono a disposizione di tutti, affinché possano essere replicate anche in altri contesti e su scala più ampia”. “In un’ottica di sussidiarietà, lo fanno nei diversi settori in cui intervengono: dall’arte al welfare, dalla ricerca all’innovazione”, ha proseguito, sottolineando che “ad accomunare tutti questi interventi è la capacità di immaginare un futuro che garantisca a tutti il diritto di partecipare attivamente alla costruzione di un Paese più bello, giusto, solidale e sostenibile”.