“Qualcuno si è domandato ‘perché la Croce Rossa alla Cop26’ e la risposta è nei fatti: noi siamo sempre in prima linea e il numero degli eventi estremi legati al cambiamento climatico sta crescendo esponenzialmente e ci tocca da vicino, basti guardare a quello che è successo pochi giorni fa in Sicilia”. Lo ha detto, ieri, Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa italiana (Cri) e della Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), lanciando un forte appello ai leader mondiali, nel corso della Cop26 di Glasgow . “Siamo qui a Glasgow – ha spiegato Rocca – per ricordare alla comunità internazionale l’importanza di investire sugli attori delle comunità locali che sono i primi a rispondere in questi casi. Ma anche per sottolineare l’aspetto fondamentale della prevenzione, perché molti di questi eventi possono essere mitigati nelle loro conseguenze, se si lavora bene in anticipo. Questo lo stiamo chiedendo non soltanto per l’Italia, ma a livello globale. A pagare il prezzo dei fenomeni legati al cambiamento climatico sono le comunità più vulnerabili e noi, come Croce Rossa, stiamo cercando di fare sentire la nostra voce”.