“Il 4 novembre celebriamo la vittoria italiana nella Prima Guerra mondiale, con il completamento del percorso di unificazione risorgimentale. L’Italia fu la prima nazione a istituire una giornata per commemorare la fine della Grande Guerra, significativo pur se implicito invito a una riflessione sul conflitto. Con il pensiero alle intere generazioni di giovani e di meno giovani che uscirono devastate se non addirittura annientate dalla guerra”. Lo ha evidenziato, oggi pomeriggio, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell’Ordine militare d’Italia, conferite nell’anno 2021, in occasione della ricorrenza del Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate.
“Esemplari gesta eroiche sono state tramandate per ispirare nei più giovani i valori di coraggio, resilienza e patriottismo. I nomi di quei protagonisti sono giustamente iscritti su targhe e monumenti – ha ricordato il capo dello Stato -. Quanti gli episodi di eroi rimasti, tuttavia, sconosciuti, talvolta senza neppure una tomba che ne accogliesse le spoglie? Quante le vittime in conseguenza di scelte e strategie sbagliate? Quante le colpe scaricate in modo scellerato sulle truppe, sino all’orrore del sorteggio per decidere, con la decimazione, i soldati da destinare alla fucilazione? Il senso profondo del monumento al Soldato sconosciuto, del nostro Vittoriano, raccoglie tutte queste inquietitudini”.
È in questa Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate che “il pensiero di tutti gli italiani è rivolto a quanti hanno perso la vita per la Patria, alle vittime di tutte le guerre – ha detto il presidente -. Caporetto rimane una pagina nefasta segnata dagli errori nei comandi, ma la storia ci racconta di interi reparti, consapevoli che quello sarebbe stato l’ultimo loro giorno di vita, destinati a morire per rallentare l’avanzata del nemico; ci racconta di singoli militari – ufficiali, sottufficiali, soldati semplici – che, un po’ ovunque lungo la piana friulana, difendevano le popolazioni locali fino all’estremo sacrificio. Ci dice, tutto questo, del valore e dell’orgoglio dei nostri soldati – sui monti, nelle trincee, lungo i fiumi, in Adriatico, nei cieli – valore e orgoglio che continuarono a manifestarsi con l’avvio della controffensiva e la vittoria”.
Mattarella ha esortato: “Ci inchiniamo alla memoria di quei combattenti nel più terribile conflitto europeo, eroi ai quali va il nostro incondizionato riconoscimento”.