La prima Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi si è conclusa nel santuario di Nostra Signora di Guadalupe, con l’Eucaristia di chiusura presieduta dal card. Marc Oullet, prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, che durante la sua omelia ha definito la celebrazione “segno profetico di gratitudine per la protezione e la presenza di Maria Santissima durante l’intensa settimana di ascolto, fraternità ed entusiasmo per la nostra fede che abbiamo appena vissuto”.
Ha proseguito il porporato: “Parlo di ‘segno profetico’ perché la nostra presenza qui oggi testimonia che l’annuncio della Vergine meticcia a san Juan Diego continua a essere più attuale che mai e produce nuovi frutti di comunione, partecipazione e missione, secondo la natura sinodale della Chiesa”. In quest’ottica, “un segno profetico è un evento, un messaggio, un gesto e una parola con cui Dio parla al cuore delle donne e degli uomini del nostro tempo”.
La messa è stata concelebrata da mons. Miguel Cabrejos, presidente del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), dal card. Odilo Scherer, primo vicepresidente del Celam, dal card. Mario Grech, segretario del Sinodo dei vescovi, e dal card. Jean-Claude Hollerich, relatore generale del Sinodo dei vescovi.
Il cardinale Ouellet ha aggiunto: “Il messaggio di Dio oggi in questa prima domenica di Avvento è un messaggio di speranza perché il profeta Geremia annuncia il messia che porta la salvezza, perché san Paolo spiega ai Tessalonicesi e a noi come camminare alla luce della il Signore Gesù che ci accompagna nel cammino”, mentre “il Vangelo ci esorta a pregare in ogni momento per superare la paura diffusa che affligge tutti noi e il mondo intero, nel drammatico contesto della pandemia che non finisce”.