(da Strasburgo) Il Parlamento europeo ha dato oggi il via libera definitivo alla nuova politica agricola dell’Ue. “Durante i negoziati sul pacchetto di riforma legislativa, i deputati – riferisce l’ufficio stampa qui a Strasburgo – hanno insistito sul fatto che il rafforzamento della biodiversità e il rispetto delle leggi e degli impegni ambientali e climatici dell’Unione saranno fondamentali ai fini dell’attuazione della nuova politica agricola comune”, che entrerà in vigore nel 2023. Mentre la Commissione valuterà se i piani strategici nazionali sono in linea con questi impegni, “gli agricoltori dovranno conformarsi a pratiche rispettose del clima e dell’ambiente”. I Paesi membri dovranno garantire che almeno il 35% del bilancio per lo sviluppo rurale e almeno il 25% dei pagamenti diretti siano destinati a misure ambientali e climatiche. Il 10% dei pagamenti diretti sarà utilizzato a sostegno delle piccole e medie aziende agricole e almeno il 3% del bilancio della Pac “andrà ai giovani agricoltori”. In realtà per dare il via libera alla riforma della Pac si sono svolte tre votazioni: il “regolamento sui piani strategici della Pac” è stato approvato con 452 voti favorevoli, 178 contrari e 57 astensioni; il “regolamento orizzontale” con 485 voti favorevoli, 142 contrari e 61 astensioni; il “regolamento sull’organizzazione comune dei mercati” con 487 voti favorevoli, 130 contrari e 71 astensioni.
Il relatore del “Regolamento sui piani strategici” Peter Jahr, tedesco, ha detto: “approvando la riforma della Pac, garantiamo una pianificazione sicura non solo per i Paesi dell’Unione, ma soprattutto per i nostri agricoltori europei. Abbiamo fatto in modo che questa politica agricola fosse più sostenibile, trasparente e stabile. Il nuovo modello di consegne ridurrà il peso burocratico della politica agricola sui contadini. Il voto di oggi ha dimostrato che intendiamo sostenere e promuovere le aziende agricole familiari, coloro che mantengono e preservano il nostro paesaggio rurale”.
Le attuali regole della Pac sono state prorogate dopo il 31 dicembre 2020 e sostituite da regole transitorie fino alla fine del 2022. Una volta approvate formalmente anche dal Consiglio Ue, le nuove regole saranno applicabili dal 1° gennaio 2023.