“La Chiesa è sinodale nella sua identità più profonda: nasce come una strada da percorrere insieme, non da soli”: lo ha detto mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, in un’intervista rilasciata a Tele Dehon, la tv dei sacerdoti dehoniani. “Penso che oggi ad essere in crisi non è tanto il credere quanto piuttosto il credere insieme”, ha aggiunto il vescovo, per il quale la sinodalità attesta l’esigenza della Chiesa di camminare in modo coordinato, come un gruppo che avanza. “La Chiesa non è una realtà costituita, è in continuo divenire, quindi, da questo punto di vista, l’esercizio di sinodalità che stiamo sperimentando è di grande aiuto perché la comunità dei credenti si interpreti come una strada che si apre camminando”. Per il presule, che è anche presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, il ruolo del giornalismo è quello di “non aumentare la cacofonia e la confusione esistenti ma provare ad accompagnare il processo sinodale con un’informazione che lo renda trasparente. Io credo che la Chiesa rappresenti all’interno del dibattito pubblico un riferimento non irrilevante e non soltanto quando entra in gioco la Caritas con la discussione sulle nuove e vecchie povertà ma anche quando si tratta di definire e prefigurare la visione di un futuro immediato che ha nel tema dell’ecologia un aspetto significativo”. “Dobbiamo continuare a fare in modo che alcune questioni, come quella ecologica, continuino a essere presenti nell’agenda e questo credo che i cattolici lo facciano con determinazione e crescente protagonismo”, ha concluso.