“La chiamata del Signore a predicare il Vangelo e la comunione stabile tra di noi, cum Petro et sub Petro: questa è la nostra vita ordinaria, il nostro respiro di sempre”. A ricordarlo è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nella sua introduzione all’Assemblea generale straordinaria dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 25 novembre. “Ora il Cammino sinodale della Chiese che sono in Italia e il Sinodo universale sono una occasione per una nuova e più profonda consapevolezza del nostro essere pastori”, ha fatto notare il cardinale: “Papa Francesco ci spinge nella direzione di una maggiore attenzione alla nostra gente. E non è proprio questa l’ecclesiologia del Vaticano II, quella secondo cui la Chiesa è ‘popolo di Dio’?”. “In questi decenni abbiamo vissuto con grande impegno, peraltro non senza fatiche, la dimensione della collegialità episcopale”, l’analisi di Bassetti: “nelle Conferenze episcopali regionali e negli organismi stessi della Cei. Ora il Cammino sinodale, supportato dal magistero di Papa Francesco, sembra chiedere un salto di qualità, ‘una conversione pastorale’”, che richiede di “tornare a essere consapevoli di quello che può sembrare scontato”. “Il Cammino sinodale ci chiede di fare un passo ulteriore: di far maturare la collegialità che viviamo tra di noi verso la sinodalità di tutti i soggetti ecclesiali”, l’indicazione di rotta del cardinale: “Abbiamo l’opportunità di coinvolgere tutti i credenti, anche quelli più tiepidi, facendoli sentire non accessori o meri destinatari, ma essenziali della vita della Chiesa. L’evangelizzazione, la missione cioè di portare il Vangelo a ogni creatura, riguarda infatti tutti i battezzati. È l’occasione per apprendere un nuovo ‘respiro ecclesiale’, quello del popolo di Dio protagonista insieme con il suo pastore”.