Nel Cammino sinodale, deve esserci spazio anche per la “creatività pastorale”. Lo ha detto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nella sua introduzione all’Assemblea generale straordinaria dei vescovi italiani, in corso a Roma fino al 25 novembre, in cui ha citato un articolo di Papa Francesco che esorta i vescovi ad avvalersi “degli Organismi di partecipazione previsti dal diritto, senza escludere ogni altra modalità che essi giudichino opportuna”. “Questo è lo spazio della nostra sapiente creatività pastorale”, ha affermato il cardinale, secondo il quale “l’ascolto dovrà riguardare quanti possono contribuire all’edificazione di una Chiesa più trasparente del Vangelo nel mondo di oggi”. “Ciascun Vescovo ha facoltà di elaborare ad hoc forme, appuntamenti, contesti, organismi per rendere questa fase di ascolto la più vitale e proficua possibile”, ha sottolineato il presidente della Cei, avanzando a questo proposito una richiesta specifica: “Senza dubbio la fase dell’ascolto riguarderà i laici, i presbiteri e coloro che vivono una specifica esperienza ecclesiale nei movimenti e nelle associazioni laicali. Tra questi due ambiti, però, c’è uno spazio molto ampio che attende di essere esplorato e valorizzato da noi pastori proprio in questa fase. Ognuno di noi conosce infatti persone che, pur non essendo pienamente integrate nella vita della Chiesa, avrebbero qualcosa di importante da dire. A volte le situazioni dolorose o tristi della vita possono averle allontanate o relegate in un ambito di silenzio forzato, ma sono persone rimaste interiormente vicine al Signore: chiediamo a lui occhi per vedere e dare voce anche a costoro. Si tratta di tenere il diaframma del cuore il più aperto possibile, per consentire a chi vuole di lasciare un’impronta di luce: anche a chi vive nell’ombra, suo malgrado. Attraverso il Cammino sinodale abbiamo l’occasione, come pastori, di mostrare il volto misericordioso della Chiesa”.