L’eredità ancora feconda e attuale della Conferenza di Aparecida ha fatto da filo conduttore, ieri, alla prima giornata di lavori dell’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e Caraibi e al quotidiano incontro con la stampa, cui ha preso parte anche il Sir, in modalità virtuale, come per la maggioranza dei delegati e dei giornalisti.
A ricordare i giorni della Conferenza del 2006 è stato il card. Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile e primo vicepresidente del Consiglio episcopale latinoamericano. “Siamo invitati a una conversione decisamente missionaria e a non dare priorità a una pastorale di conservazione”, ha detto il porporato, che ha poi ulteriormente invitato all’ascolto, “questa parola magica”, che diventa anche profezia per un mondo sociale e politico polarizzato, in perenne conflitto. “Ma tale polarizzazione – ha aggiunto – è visibile anche dentro la Chiesa. Non è questo che ci chiede il Vangelo di Gesù, quanto piuttosto l’ascolto e il rispetto”.
Tale scenario di esasperazione dei conflitti è stato colto anche da padre Leo Pérez, che coordina la colletta per l’America Latina della Chiesa degli Stati Uniti. Il sacerdote ha proseguito affermando che vede la grandezza di questa Assemblea come un momento per ascoltare e vivere la sinodalità.
Anche i giovani hanno partecipato al cammino di ascolto e discernimento pre-assembleare e le loro speranze appaiono nel Documento per il discernimento, ha sottolineato Ligia Elena Matamoros, costaricana, una delle referenti continentali della Pastorale giovanile, insistendo poi sulla necessità di “vedere i giovani negli spazi dove si pianificano le cose, dove si prendono le decisioni”, perché lì “sono assenti” ma “necessari”.
“Aparecida è come un granello di senape che sta dando vita a un grande albero pieno di fronde”, sottolinea suor María Dolores Palencia, messicana, che ha parlato ieri a nome della vita religiosa. Conversando con i giornalisti, ha fatto riferimento a una missione che si svolga secondo le nuove situazioni e le nuove realtà, oggi segnate dalla pandemia. La religiosa ha insistito sulla necessità di far partecipare tutti al processo, insistendo ancora una volta sull’importanza dell’ascolto. Riguardo al ruolo delle donne, ha affermato che da Aparecida ci sono stati dei passi in avanti, “anche se non tutti quelli che vorremmo”. Uno di questi progressi è stato nel campo della teologia, dove la presenza femminile è molto avanzata.