“Andare controcorrente, avere il coraggio di andare controcorrente”. È l’invito finale rivolto dal Papa ai giovani, nell’omelia della messa celebrata ieri nella basilica di San Pietro per la Giornata della gioventù, che quest’ano si celebra a livello diocesano. “Non contro qualcuno – che è la tentazione di ogni giorno –, come fanno i vittimisti e i complottisti, che caricano la colpa sempre sugli altri”, ha precisato Francesco: “No, contro la corrente malsana del nostro io egoista, chiuso e rigido, che tante volte cerca delle cordate per sopravvivere, no, non questo. Andare controcorrente per metterci nella scia di Gesù. Senza scorciatoie, senza falsità, senza doppiezze”. “Il nostro mondo, ferito da tanti mali, non ha bisogno di altri compromessi ambigui, di gente che va di qua e di là come le onde del mare – dove li porta il vento, dove li portano i propri interessi –, di chi sta un po’ a destra e un po’ a sinistra dopo aver fiutato che cosa conviene”, la tesi del Papa: “Gli equilibristi. Un cristiano che va così, sembra essere più equilibrista che cristiano. Gli equilibristi che cercano sempre una strada per non sporcarsi le mani, per non compromettere la vita, per non giocarsi sul serio”. “Per favore, abbiate paura di essere giovani equilibristi”, l’appello finale ai giovani: “Siate liberi, siate autentici, siate coscienza critica della società. Non avere paura di criticare! Noi abbiamo bisogno delle vostre critiche. Tanti di voi stanno criticando, per esempio, contro l’inquinamento ambientale. Abbiamo bisogno di questo! Siate liberi nelle critiche. Abbiate la passione della verità, perché con i vostri sogni possiate dire: la mia vita non è schiava delle logiche di questo mondo, perché regno con Gesù per la giustizia, per l’amore e la pace!”.