Nel 2019, il fatturato delle imprese a controllo estero ha registrato un incremento decisamente più ampio di quello del totale delle imprese residenti in Italia (+5% contro +0,8%). Competenza e specializzazione della forza lavoro sono tra i primi fattori di attrazione e persistenza in Italia. Lo rileva l’Istat nel report su “Struttura e competitività delle imprese multinazionali” relativo al 2019.
Le multinazionali estere sono attive in Italia con 15.779 controllate. Rispetto al 2018, il numero di addetti cresce di oltre 64mila unità (+4,4%), il fatturato di quasi 30 miliardi (+5,0%), il valore aggiunto di circa 10 miliardi (+7,6%) e la spesa in Ricerca e sviluppo di oltre mezzo miliardo (+14,7%). Tra le controllate estere in Italia il 22,1% aveva in programma un incremento dei livelli di attività per il biennio 2021-2022, il 62,5% un mantenimento della dimensione economica, il 5,3% un ridimensionamento. Nel 2019 le multinazionali estere in Italia crescono soprattutto nel settore della manifattura (+7,0% il fatturato; +4,9% il valore aggiunto), in particolare nella confezione di articoli di abbigliamento e fabbricazione di articoli in pelle e simili (+27,5% di fatturato) e nella fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+20,9%). Gli Stati Uniti sono il Paese con il più elevato numero di addetti a controllo estero in Italia (quasi 305mila); seguono Francia (oltre 289mila addetti) e Germania (oltre 203mila addetti).