Quello svolto dai Carabinieri è “una sorta di maternità, un servizio di protezione della vita, di ogni vita umana, assieme al servizio al bene comune, alla giustizia, alla pace. È una maternità che vi pone vicino alle tante croci degli uomini, così come Maria è stata fedele alla Sua maternità fin sotto la Croce del Figlio”. Lo ha detto l’Ordinario militare per l’Italia (Omi), mons. Santo Marcianò, durante la celebrazione in occasione della festa della Virgo Fidelis che ha avuto luogo oggi nella chiesa di san Roberto Bellarmino, a Roma, alla presenza del comandante generale dei Carabinieri, generale Teo Luzi, e degli altri vertici dell’arma. È uno spirito che, ha spiegato l’arcivescovo castrense, “conferisce un valore aggiunto al vostro servizio: dal compito di vegliare sui paesini o sulle città, allo studio scientifico nell’ambito della sicurezza e della conservazione artistica; dalla protezione e cura di tanti stranieri, in Italia o nelle Missioni internazionali per la pace, alla gestione di emergenze e calamità naturali”. Mons. Marcianò ha voluto ricordare l’impegno e la dedizione dell’Arma “nei momenti più duri della pandemia, non solo con la gestione dei grandi problemi ma anche con la vicinanza semplice e con l’aiuto pratico alle persone più sole e in difficoltà”, come gli anziani. “In questa, come in tante altre situazioni difficili, siete stati e siete il volto bello, generoso, disinteressato, fraterno del nostro Paese e – aggiungo, da vescovo – della nostra Chiesa, dentro la quale camminate assieme alle vostre famiglie, accompagnati dal ministero prezioso dei vostri cappellani militari”. “Cari carabinieri – ha concluso mons. Marcianò –, grazie perché, come Maria, siete del popolo e per il popolo; Così, ripercorrendo le vicende dell’Arma, non ritroviamo solo la storia del nostro Paese ma anche la storia straordinaria di un servizio competente e solidale, di una carità generosa e fraterna, di una santità autentica: come fu per Salvo D’Acquisto e com’è, ancora oggi, per tanti nostri carabinieri che, nel silenzioso servizio quotidiano, sanno essere, per tutti, fratello, sorella, madre”.