(da Sofia) Una vittoria preannunciata, quella al secondo turno delle presidenziali in Bulgaria, svoltesi ieri con il successo del presidente uscente Rumen Radev. Secondo la Commissione centrale elettorale al 99,82% delle schede scrutinate, Radev raccoglie il 66,7% delle preferenze, mentre il suo rivale, il rettore dell’Università di Sofia, Anastas Gerdzikov, riceve il 31,8% dei voti. Affluenza ancora più bassa del primo turno, che era abbinato alle legislative: 24,1%. Centrale per la campagna politica è stato il tema contro la corruzione, argomento-chiave nel Paese più povero dell’Ue. Il vincitore ha affermato che “il nuovo parlamento non ha diritto a sbagliare” e ha invitato a “formare una solida maggioranza politica che deve fare riforme immediate nel sistema giudiziario, combattere la crisi sociale ed economica in arrivo già questo inverno, abbattere la pandemia Covid e non cedere riguardo gli interessi nazionali”. “È una vittoria della ragione e della volontà di legalità e giustizia – ha aggiunto Radev –. Manca ancora molto, ma la Bulgaria sta uscendo dallo stallo e dall’autocrazia, procede sulla via dello sviluppo, la libertà e la modernizzazione”.