“Se lasciamo decantare, per qualche tempo, la rabbia, l’angoscia, l’ansia, l’insicurezza che sembra pervadere la nostra realtà, ci poniamo la sola domanda da cui valga la pena ripartire: che senso ha?”. È quello che si chiede in una nota il coordinamento della pastorale giovanile di Barletta dopo l’uccisione del 24enne Claudio Lasala, avvenuta lo scorso venerdì nella città pugliese. “Che senso ha rimanere scandalizzati dinanzi ad un giovane che perde la vita se non vogliamo rimboccarci le maniche per cambiare le cose? Che senso ha lamentarsi o scandalizzarsi, se non vogliamo prenderci un impegno serio per la nostra città?”, prosegue il documento. “Queste sono le domande che fermentano dentro di noi – scrivono ancora i giovani – e che creano vino nuovo, non per otri vecchi (cfr. Lc 5,33-39). Questo desideriamo: vino nuovo!”, partendo “da una messa in rete delle associazioni del territorio, dialogando e creando cultura nuova, fra le parrocchie e tutti gli enti presenti in città”. E’ questo che “chiediamo alla Chiesa di oggi, come alla Città di oggi”. Il “vino nuovo” deve assumere le sembianze “di percorsi inediti, di idee nuove, di rigenerazione di luoghi, spazi, tempi, che ci vedano protagonisti e non vittime. Vino nuovo, che dia senso alle nostre vite, oltre le morti, anche le più scandalose, come questa”.