Riproporre nelle scuole una sorta di trivio “rivisto” sul modello delle nostre università medioevali dove è nato il sapere. A proporlo è stato Giovanni Boniolo, professore ordinario di Filosofia della scienza e Medical Humanities all’Università di Ferrara, intervenuto questa mattina al convegno “La scuola. Quale futuro dopo la pandemia” promosso a Bologna da ministero dell’Istruzione e Fondazione Golinelli. “In questi mesi abbiamo assistito a un bombardamento di informazioni, a talk show televisivi nei quali la maggior parte degli interlocutori non conosceva gli elementi fondamentali della scienza; molti parlavano di probabilità ma nessuno aveva consapevolezza di che cosa fosse e e di che cosa sia una modello epidemiologico”, ha esordito il relatore. Questo periodo, ha aggiunto, “è stato spesso caratterizzato da un ragionamento imbevuto di errori di valutazione”: di qui l’urgenza di ritornare al metodo di studio delle nostre antiche università. Obiettivo: insegnare a ragionare ai ragazzi fin dalla scuola. Di qui l’importanza della logica intesa come “l’arte del ben pensare”, della capacità di pensare modelli matematici, di insegnare la metodologia scientifica e il ragionamento critico. Dunque tornare al trivio, però rivisto: logica, metodologia, probabilità. Occorre ricominciare ad insegnare logica perché “è la base del ragionamento corretto, formale, argomentativo”; metodologia perché “dà le basi del ragionamento corretto sullo statuto delle discipline, soprattutto scientifiche”; probabilità perché “dà le basi del ragionamento corretto in situazioni di incertezza e con saperi incerti”, conclude il filosofo.