Il ritorno alla messa domenicale in presenza, la nuova struttura di protezione di minori e adulti vulnerabili, la Cop26 e l’accoglienza di migranti e rifugiati. Questi sono stati i temi discussi dai vescovi inglesi e gallesi durante la loro plenaria a Leeds che è cominciata domenica scorsa e si è conclusa oggi con una conferenza stampa. Era la prima volta in presenza in due anni. “Un’occasione per ritrovarsi e pregare insieme”, ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale, Christopher Thomas, “e per fare un bilancio della pandemia, un’esperienza che ha toccato chiunque”. “Abbiamo deciso di chiedere ai fedeli, in una dichiarazione intitolata ‘Onorare la domenica’, di riconsiderare le loro abitudini degli ultimi mesi rispetto alla pratica di frequentare la messa domenicale e ad altre attività possibili, come sport e shopping, e di chiedersi se sono in grado di ritornare in presenza in chiesa. La messa e l’Eucarestia sono il cuore della Chiesa e della nostra vita personale di fede”, ha detto ancora don Thomas. “Siamo, però, consapevoli, che la pandemia non è finita e che molti hanno paura a rientrare in chiesa e capiamo che non tutti sono pronti per questo passo. Riteniamo che l’esperienza dell’online abbia raggiunto molti che, prima della pandemia, non partecipavano alla messa e che sia, quindi, un importante mezzo di evangelizzazione e di catechesi”.
I vescovi hanno poi annunciato un pellegrinaggio delle reliquie di santa Bernadette di Lourdes in tutte le diocesi inglesi, gallesi e scozzesi.
A fare il punto sulla protezione di minori e adulti vulnerabili è stato il vescovo Paul Mason. “La novità più importante che abbiamo avviato è stata la National Safeguarding Standards Agency”, ha spiegato. “Perché questa commissione, a differenza degli enti esistenti fino ad oggi, ha il potere di controllare che le varie diocesi implementino le procedure richieste e può intervenire se questo non succede”. È toccato poi al vescovo responsabile per l’ambiente, John Arnold, parlare della sua esperienza alla Cop26. “Sono stato deluso per la mancata decisione del summit di Glasgow di aiutare i Paesi più poveri”. “Mi ha confortato, tuttavia, vedere così tanti giovani impegnati per salvare il pianeta e penso che qui ci sia una vera opportunità di evangelizzazione per la Chiesa”. Il vescovo Paul McAleenan ha concluso la conferenza stampa aggiornando i giornalisti sul lavoro che, nello spirito del pontificato di Papa Francesco, la Chiesa cattolica inglese fa per accogliere migranti e rifugiati e, in particolare, sulla partecipazione dei cattolici allo schema avviato dal governo britannico per accogliere ventimila rifugiati dall’Afghanistan.