Nell’Italia che prova a liberarsi del Covid, “cresce fra i cittadini la consapevolezza di che cosa sia, quanto sia diffusa e pervasiva la povertà educativa minorile”. Secondo i dati dell’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale “Con i Bambini”, “6 italiani su 10 ne hanno sentito parlare, con un dato cresciuto di 17 punti nell’ultimo biennio. Migliora inoltre la conoscenza del fenomeno. Il 76% degli intervistati identifica la povertà educativa come una questione di limitato accesso ad opportunità di crescita; il 61% cita il rendimento scolastico ed i bassi livelli di apprendimento. Il 18% la povertà materiale”.
Inoltre, cresce e si afferma la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza del tema. “La diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave per il 90% degli italiani: molto per il 47%; abbastanza grave per il 43%. il dato, corposissimo in seno al complesso dell’opinione pubblica, si dimostra ancora più marcato nel target speciale degli insegnanti, fra i quali raggiunge il 95%”.
Il 57% degli italiani ritiene che l’azione di contrasto alla povertà educativa minorile promossa da “Con i Bambini” attraverso il Fondo sia oggi più importante rispetto a due anni orsono. Ancora una volta, insegnanti e genitori risultano più sensibili al tema.
L’importanza delle attività di contrasto alla povertà educativa “è riconosciuta dall’88% degli intervistati”. Il dato si dimostra ancora più marcato nei target speciali oggetto di analisi: cresce, infatti, “al 93% fra gli insegnanti ed al 94% fra i rappresentanti del Terzo Settore”.
Marco Rossi-Doria, presidente di “Con i Bambini”, osserva: “Gli italiani hanno capito che la povertà educativa è una grande questione nazionale. Cresce e si rafforza anche la consapevolezza che il fenomeno si affronta insieme, in un’ottica di comunità educante, rafforzando le alleanze educative. Dopo l’emergenza in senso stretto, in cui le preoccupazioni principali erano giustamente rivolte alla disponibilità di dispositivi e internet, l’opinione pubblica fa i conti con le esigenze primarie di ogni uomo e bambino: la socialità e i legami con i pari, l’esigenza di imparare bene e, al contempo, di stare bene insieme, tra coetanei. La pandemia ha ostacolato tutto questo, servono continuità nell’apprendimento per bambini e ragazzi, più spazi per la socializzazione. Le diseguaglianze sono cresciute, occorre raggiungere tutti e ciascuno. Le priorità indicate dagli italiani per il Pnrr e la spesa pubblica sono eloquenti. Il percorso avviato da Con i Bambini anche verso le particolari fragilità è largamente condiviso dall’opinione pubblica, come dimostrano le reazioni positive all’iniziativa che stiamo avviando a favore di bambini e ragazzi orfani di femminicidio, che risponde a un dovere civile di tutti”.