“I vescovi del Paraguay esortano tutti i membri del Senato della Repubblica a custodire l’investimento nell’educazione a tutti i livelli e modalità affinché non sia interessato da tagli o riassegnazioni che impediscano o limitino il raggiungimento degli scopi legalmente stabiliti per le istituzioni pubbliche responsabili dell’attuazione di programmi e progetti che promuovono l’eccellenza accademica”. È quanto sostiene la Conferenza episcopale del Paraguay (Cep), in una lettera diffusa ieri, firmata da mons. Gabriel Narciso Escobar Ayala, responsabile della Pastorale educativa della Cep e vescovo del vicariato apostolico del Chaco paraguayo, inviata al presidente del Senato, Oscar Salomón.
Il documento, inviato in seguito a un incontro tra rappresentanti ecclesiali e del Governo, fa riferimento, in particolare, ai tagli previsti per il Feii (Fondo per l’eccellenza nell’istruzione e la ricerca) e il Fonacide (Fondo nazionale per gli investimenti pubblici e lo sviluppo). I vescovi chiariscono che “l’istruzione è un diritto di tutti e dobbiamo far sì che gli stanziamenti di bilancio per l’istruzione aumentino – soprattutto dopo la pandemia – e garantiscano migliori condizioni scolastiche ai bambini del nostro Paese così colpito da disuguaglianze, corruzione e mancanza di equità”.
Dopo aver insistito sulla necessità di maggiori investimenti nell’istruzione, oltre a migliorare la qualità della spesa, la lettera mette per iscritto, scrive mons. Escobar, “il nostro clamoroso rigetto e dissenso per l’ipotesi di tagli al bilancio che spetta all’educazione dei nostri figli, fin dalla prima infanzia e fino all’età giovanile e adulta”. Infine, l’episcopato chiede “di non ipotecare il futuro educativo del nostro popolo. Oggi più che mai è urgente investire nell’educazione, per generare le conoscenze e le competenze di base necessarie alla formazione di cittadini onesti e responsabili”.