Migrazioni: Calais (Francia), Anaïs e Ludovic esausti interrompono il digiuno; protesta si allarga “per denunciare i trattamenti disumani”

Anaïs Vogel e Ludovic Holbein hanno interrotto lo sciopero della fame. Dopo 38 giorni trascorsi senza cibo nella chiesa di San Pietro, a Calais, i due attivisti esausti hanno annunciato in un video nel pomeriggio di ieri la loro fatica. Ma se Anaïs e Ludovic hanno dovuto interrompere il loro digiuno, la protesta non si ferma. Le tre richieste che hanno mosso gli attivisti alla protesta pacifica, restano infatti senza risposta: non sono stati sospesi gli sgomberi quotidiani e lo smantellamento dei campi migranti, nonostante sia cominciato il periodo invernale; continua la confisca delle tende e degli effetti personali dei migranti; il dialogo tra autorità pubbliche e associazioni sull’apertura di punti di distribuzione ben localizzati per i beni necessari è stato deludente. Tra Calais e la Gran Bretagna quattro migranti sono morti in queste settimane, sei sono dispersi, uno è in ospedale. E, denunciano gli attivisti in un video, anche solo offrire una bottiglia d’acqua ai migranti a Calais è reso sempre più difficile dalla polizia. A sostenere gli attivisti nelle loro richieste in queste settimane “decine di migliaia di persone, centinaia di associazioni”, e la protesta si è allargata “grazie anche ai giornalisti e ai media che ci hanno sostenuto dall’inizio”, dicono Anaïs e Ludovic.
Per portare avanti le tre richieste, Emmaus Francia ed Emmaus Europa hanno invitato per domani, venerdì 19 novembre, a una “grande mobilitazione dei cittadini”: un digiuno di 24 ore “per denunciare i trattamenti disumani a cui sono sottoposti gli esiliati dappertutto in Europa”. Domenica 21 novembre sulla piazza della battaglia di Stalingrado a Parigi si svolgerà una manifestazione per denunciare “l’assenza di risposte coerenti e adeguate alla situazione delle persone esiliate”.

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