“Vicinanza, compassione e tenerezza: è lo stile di Dio. È lo stile del servizio, della carità operosa, che chiama tutti i battezzati e i non battezzati a stare dalla parte dei piccoli, dei deboli e dei sofferenti. È una scelta umana contro la disumanità degli atti esecrabili contro l’infanzia e le persone deboli e vulnerabili. In questi atti non solo non c’è Dio, ma neanche l’uomo creato a immagine di Dio e per questa profonda ragione resta uomo, se ama come Dio”. Lo scrive il vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò, nel suo messaggio in occasione della prima Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che ricorre il 18 novembre. “Non siamo chiamati a servire ogni tanto, ma vivere servendo e si serve se si ha uno spirito di preghiera, contemplativo e contemplattivo”, continua il presule.
L’Ufficio Fragilità-Servizio Tutela minori e persone vulnerabili della diocesi netina, insieme con tutti gli Ufficio diocesani facenti parte del Servizio Tutela minori della Cesi, è impegnato nella diffusione e conoscenza dell’evento. L’Ufficio Fragilità-Servizio Tutela minori e persone vulnerabili ha predisposto un depliant della preghiera della Cei per la Giornata, che sarà diffuso attraverso i canali social della diocesi. La preghiera può essere recitata da tutti i fedeli nella celebrazione della messa del 18 novembre e il 21 novembre nella Solennità di Cristo Re dell’Universo. “Mettere al centro i piccoli, gli amati del Signore, è non solo manifestazione della tenerezza di Dio, ma è il modello cristiano a cui dovremmo tutti ispirarci”, conclude il vescovo.