“Il Figlio di Dio non sceglie Gerusalemme come luogo della sua incarnazione, ma Betlemme e Nazaret, due villaggi periferici, lontani dai clamori della cronaca e del potere del tempo”. A farlo notare è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, la prima dedicata alla figura di San Giuseppe. “La scelta di Betlemme e Nazaret ci dice che la periferia e la marginalità sono predilette da Dio”, ha spiegato Francesco, che ha aggiunto a braccio: “Gesù non nacque a Gerusalemme con tutta la corte, ma nacque in una periferia e ha fatto la sua vita fino a 30 anni in quella periferia, facendo il falegname come Giuseppe: per Gesù le periferie e le marginalità sono predilette”. “Non prendere sul serio questa realtà equivale a non prendere sul serio il Vangelo e l’opera di Dio, che continua a manifestarsi nelle periferie geografiche ed esistenziali”, il monito del Papa, che ha proseguito ancora a braccio: “Il Signore sempre agisce di nascosto, nelle periferie, nelle periferie dell’anima, nei sentimenti di cui vergogniamo, ma che il Signore vede. Il Signore continua a manifestarsi nelle periferie, sia geografiche che esistenziali”.