Diocesi: mons. Marino (Nola), “la riforma del Sinodo aiuta a comprendere che l’evangelizzazione è un’azione globale e dinamica di tutta la Chiesa”

Si apre con un saluto di pace alla “Chiesa di Nola tutta” la lettera pastorale del vescovo Francesco Marino, intitolata Tutto il popolo tendeva l’orecchio (Ne 8,3). Il cammino sinodale tra ascolto e narrazione”. Ricordando che la Chiesa di Nola ha vissuto, recentemente, il X Sinodo diocesano (2015-2016), il presule precisa: “Non si tratta di un altro Sinodo ‘da fare’, ma di una sinodalità da vivere in maniera sempre più consapevole. Abbiamo al nostro attivo un carico di esperienza maturato negli anni passati; è tempo ora di andare avanti accogliendo le nuove sfide e al contempo maturando sempre più quello stile e quel metodo sinodale di cui abbiamo già esperienza. Ho percepito negli interventi di tanti, soprattutto di voi laici tanto entusiasmo nel ricordo del cammino fatto e delle speranze che ha suscitato! È tempo ora di fare un passo avanti nella linea della continuità e del progresso. Soprattutto camminando con la Chiesa universale e vincendo provincialismi e respiri corti. È l’occasione per ravvivare la nostra cattolicità, sentendoci parte di un cammino di Chiesa più ampio del nostro ristretto microcosmo”.
Un cammino sempre più “insieme” è quello che chiede il vescovo Marino per dare nuovo slancio all’annuncio: “Evangelizzare – scrive – è la grazia e la vocazione propria della Chiesa; è la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare. In altre parole la riforma del Sinodo aiuta a comprendere che l’evangelizzazione è un’azione globale e dinamica, che coinvolge la Chiesa tutta nella sua partecipazione alla missione profetica, sacerdotale e regale del Signore Gesù. È un atto profondamente ecclesiale, che chiama in causa tutti i battezzati, ciascuno secondo i propri carismi e il proprio ministero e, per i fedeli laici soprattutto, la responsabilità di costruire il Regno di Dio nelle realtà del mondo. Proprio lì bisogna portare il seme del Vangelo e il soffio dello Spirito di Dio”. Ponendosi in ascolto, perché, afferma mons. Marino, citando il discorso del Papa ai fedeli della diocesi di Roma, “nel cammino sinodale, l’ascolto deve tener conto del sensus fidei, ma non deve trascurare tutti quei ‘presentimenti’ incarnati dove non ce l’aspetteremmo: ci può essere un ‘fiuto senza cittadinanza’, ma non meno efficace”.

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