Un ricordo della sua prima volta, cinquant’anni fa, insieme al marito Filippo, al Sinodo generale e l’invito ai nuovi membri a svolgere quello che è, da sempre, il loro compito, “portare i cittadini di questo Paese alla conoscenza e all’amore di Dio”. Così è cominciato il discorso della regina Elisabetta, assente per motivi di salute, all’organo che controlla la Chiesa d’Inghilterra che è riunito, per la prima volta in presenza dall’inizio della pandemia, a Londra. A pronunciarlo è stato il figlio, il principe Edoardo. La sovrana, che è supremo governatore della Chiesa d’Inghilterra, ha ricordato il difficile periodo della pandemia, parlando di “anni particolarmente duri, con restrizioni senza precedenti, che hanno impedito ai fedeli di sentire la sicurezza che ci garantisce pregare in pubblico. Tuttavia il Vangelo ci ha portato speranza, come ha fatto nel corso degli anni, e la Chiesa ha continuato il suo ministero in modi nuovi come la strada del digitale”. “Vi aspettano pesanti responsabilità e difficili decisioni”, ha detto ancora la regina Elisabetta a vescovi, pastori e laici che, nei prossimi cinque anni, dovranno decidere di questioni difficili come le benedizioni e i matrimoni delle coppie omosessuali. “Tuttavia, nutro la profonda speranza che sarete rafforzati dalla certezza dell’amore di Dio, mentre lavorerete insieme, e che potrete nutrirvi alla tradizione di unità nella comunità della Chiesa per i compiti che vi attendono”.