Nell’anno 2020 sono stati segnalati in Europa un totale di 7.181 casi di crimini d’odio contro gruppi e individui di diverse religioni e altre caratteristiche “protette”. Dei 4.008 casi, 980 sono crimini d’odio contro i cristiani, quasi il 25%, più che contro qualsiasi altro gruppo religioso. Confrontando il numero di incidenti dell’anno scorso con il numero di quest’anno, si registra un aumento di quasi il 70%. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Osce redatto in base ai dati che riceve dalla società civile e dalle organizzazioni internazionali, dalla Santa Sede e dai governi di alcuni dei suoi Stati membri. A rivelare i dati del Rapporto è l’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa che ha lavorato a stretto contatto con l’Osce in questo settore per diversi anni e ha contribuito in modo significativo alla raccolta dei dati attuali. “I crimini d’odio hanno una dinamica sociale molto pericolosa”, scrive l’Osservatorio nel comunicato. Minacce come “L’unica chiesa che illumina è quella che brucia” purtroppo non sono più una rarità. In alcuni Paesi come la Francia, ci sono anche sempre più incendi dolosi contro le chiese. Scritte all’apparenza “innocue” che possono però “incitare e normalizzare crimini violenti concreti e massicci”. In Scozia, il problema è così grande che la Chiesa sta ricevendo un sostegno finanziario da una fondazione per migliorare le sue misure di sicurezza. I crimini di odio – spiega l’Osservatorio – sono crimini motivati da pregiudizi contro i cristiani e si manifestano con atti di vandalismo contro siti cristiani, come chiese, cimiteri, scuole, altri simboli pubblici del cristianesimo e aggressioni fisiche. “Le persone colpite spesso si sentono svalutate, non desiderate, perseguitate, disprezzate e perdono il senso di sicurezza”. L’Osservatorio avverte anche che alti tassi di crimini d’odio contro uno specifico gruppo di identità possono minacciare la pace e la sicurezza della società e portare a un conflitto sociale aperto. L’Osservatorio passa in rassegna i fatti più gravi partendo proprio dall’uccisione in Inghilterra del deputato cristiano David Amess mentre svolgeva le sue normali funzioni nel suo collegio elettorale locale in una chiesa metodista nell’Essex il 15 ottobre. Tra i “casi” figura anche le aggressioni che hanno subito a Vienna i partecipanti ad una “Marcia per la vita”. Ci sono poi i crimini d’odio che si manifestano sotto forma di vandalismo e attacchi contro le chiese.