“La cultura europea affonda le sue radici nella tradizione greca e latina. Non solo nella lingua, ma anche nelle scienze, nel diritto, nella filosofia. Come Paesi del Mediterraneo abbiamo quindi la grande responsabilità di valorizzare questa eredità e di trasmetterla alle ragazze e ai ragazzi non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della nostra contemporaneità”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenendo in videocollegamento all’apertura della Prima Giornata europea delle lingue e culture antiche, promossa dal ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer.
All’evento, cui hanno preso parte esperti di diverse università europee, sono intervenuti anche i ministri dell’Istruzione greco Niki Kerameus e cipriota Prodromos Prodromou, insieme al commissario alla Promozione dello stile di vita europeo e vice-presidente della Commissione europea Margaritis Schinas.
In occasione della Giornata, i quattro ministri hanno pubblicato una dichiarazione congiunta “impegnandosi a rafforzare la cooperazione nell’ambito dello studio del latino e del greco antico, incoraggiando e sviluppando i partenariati bilaterali e multilaterali, gli scambi e la mobilità di studenti e docenti”, con l’obiettivo “di promuoverne il rinnovamento e svilupparne l’insegnamento”. Verrà inoltre istituito “un gruppo internazionale di esperti di alto livello incaricato di riflettere su una strategia globale e internazionale di promozione e sviluppo del latino e del greco antico e presentare nuove proposte concrete”.
“Siamo desiderosi di promuovere esperienze formative ed educative significative, per dare nuovo slancio alla creazione di uno spazio europeo dell’istruzione, in cui rafforzare il valore umano e civico della tradizione classica. Le lingue, classiche e moderne, sono un modo per avvicinarsi e comprendere gli altri, per collegare mondi e allacciare relazioni. Sono uno strumento di pace”, ha concluso Bianchi.