Migranti: mons. Staglianò (Noto), “accogliere e integrare dicono lo stile della giustizia di una società veramente umana”

“Accogliere, integrare non sono opere pie e buone da poter fare per risultare obbedienti ad una dottrina spirituale. Accogliere e integrare dicono lo stile della giustizia di una società veramente umana, che vuole ridefinire la sua fisionomia informandola, cioè assumendo la forma dell’amore corposo, dell’amore che genera legami e consente l’unità e la coesione spirituale, sociale, economica, politica, fraterna”. Lo scrive il vescovo di Noto e delegato per i migranti della Conferenza episcopale siciliana, mons. Antonio Staglianò, nel suo messaggio in occasione della tavola rotonda organizzata dalla Uil a Pozzallo, nella mattinata di oggi, martedì 16 novembre, sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti. “Il fenomeno migratorio è uno tra i più espliciti segni dei tempi che offre alla Chiesa, e ad ogni uomo rispettoso della propria umanità, l’opportunità di mostrare con concretezza che non fa solo a parole”.
Nelle sue parole un messaggio chiaro: “La Chiesa non intende abitare la scena di questo mondo senza un agire responsabile e coerente: in nome del Vangelo della vita, pertanto, si chiede di accogliere e integrare i migranti, ma soprattutto ci si mette a disposizione per fare la propria parte nel trattare questa gente come persone umane, o meglio dire, come fratelli tutti”.
Osservando, infine, che “per una società che conosce i valori del cristianesimo non è solo un problema di carità, ma soprattutto è una questione di giustizia”, il presule ribadisce l’esigenza di una “conversione religiosa” alla “pratica dell’amore per tutti i cattolici”.

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