“I poveri sono il segno di un’economia che uccide, che non rispetta i diritti delle persone e mira soltanto alla massimizzazione del profitto, generando disuguaglianza”. Lo ha detto ieri mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, presiedendo in cattedrale la messa nella domenica in cui si celebrava la Giornata mondiale dei poveri. “Ecco il grande sogno di Gesù, la fraternità – ha detto mons. Savino –. Quella è la parola forte di un’economia che metta al centro le persone, favorendo un’inclusione”. Per mons. Savino “le Caritas devono diventare anzitutto luoghi di fraternità e inclusione sociale, e ogni pastorale deve partire dagli scartati, dai rifiutati, perché l’esperienza cristiana è partita da una pietra che, scartata, è divenuta testata d’angolo”. Per questo – ha concluso anche commentando il messaggio del Santo Padre per la Giornata di quest’anno – “gli scartati diventano le pietre angolari di una Chiesa altra, diversa, più evangelica”.