“Contribuire a rafforzare, attraverso l’educazione, la scienza e la cultura, la collaborazione tra le culture”. È questo il “progetto fondamentale” dell’Unesco. A ricordarlo è il Papa, nel messaggio inviato alla direttrice generale, Audrey Azoulay, il cui testo è stato letto ieri sera dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, in occasione della celebrazione del 75° anniversario di fondazione dell’Unesco. ”È Naturale che la Chiesa cattolica si associ a questo grande progetto – si legge nel testo in francese – a motivo del legame costitutivo che esiste tra la religione in generale e il cristianesimo in particolare, da una parte, e la cultura, dall’altra”, ricorda Francesco citando il discorso tenuto all’Unesco da Giovanni Paolo II nel 1980. “Auspico che questa collaborazione permetta di sviluppare non soltanto l’incontro tra le culture, ma anche una autentica cultura dell’incontro”. “Costruire ponti tra gli uomini attraverso l’educazione e la cultura non può realizzarsi senza considerare la persona umana nella sua integralità”, il monito del Papa, secondo il quale la Chiesa cattolica rende testimonianza alla verità che ha ricevuto sull’uomo, la sua origine, la sua natura e il suo destino” ed “afferma che ogni persona non si definisce primariamente per quello che possiede, ma per ciò che è, per la dignità che Dio le conferisce, per la sua capacità di oltrepassare se stessa e crescere in umanità”. L’augurio finale per l’Unesco è che “questa venerabile istituzioni continui a promuovere e sostenere un’ educazione e una cultura che prendano in considerazione lo sviluppo integrale di ogni persona, ivi compresa la sua fondamentale dimensione spirituale”.